CIS 2015
LA SIGEL LILYBETANA MARSALA FALLISCE LA PROMOZIONE IN A2
Purtroppo i ragazzi lilybetani non ce l’hanno fatta a centrare la promozione in serie A2 e si sono dovuti accontentare per la seconda volta consecutiva della piazza d’onore nel girone siciliano di Serie B del Campionato Italiano a squadre, svoltosi in concentramento a Enna dal 27 al 29 marzo presso il Palace Hotel Federico II.
Luca Tirrito, Marco Ferrante, Dario Piazza e Pietro Savalla
Favorita della vigilia, la formazione della Sigel Lilybetana Marsala, costituita dai due palermitani Marco Ferrante e Luca Tirrito e dai due diciassettenni lilybetani Pietro Savalla e Dario Piazza, ha infatti chiuso al secondo posto dietro ai cugini degli Amici della Scacchiera di Erice che li hanno sconfitti nel decisivo scontro diretto. Il match clou che ha opposto al penultimo turno le due squadre della Provincia di Trapani ha avuto un esito incerto fin dall’inizio: infatti il CM Luca Tirrito pattava molto precocemente contro Giacomo Bertino, confermando di soffrire il gioco preciso e strategicamente inappuntabile del forte CM trapanese, Marco Ferrante opposto al CM maltese Colin Pace riusciva a imporre la ripetizione di mosse in una posizione ormai compromessa ed anche Pietro Savalla, pur con un pedone in meno, riusciva a imporre la patta all’alcamese trapiantato a Torino Giovanni Castelli; a questo punto tutto era nelle mani di Dario Piazza il quale era opposto al trapanese Giovanni Gigante: Dario, che partiva con i favoriti del pronostico, stava arrivando verso un finale con un pedone in più, ma si lasciava sorprendere da un tatticismo dell’avversario che riusciva così a soffiargli la partita e con essa la tanto agognata Serie A2. A rendere ancora più amara la sconfitta va segnalato che Giovanni Gigante in tutto il torneo, sulle cinque partite disputate ha vinto solo la partita contro Dario, finendo il torneo con 2 punti. I parziali realizzati dai nostri 4 alfieri sono stati: Marco Ferrante (3 su 5), Luca Tirrito (3,5 su 5), Pietro Savalla (3,5 su 5) e Dario Piazza (3,5 su 5). Indubbiamente ci si aspettava qualcosa di più, sopratutto da Ferrante e Tirrito, che proprio nella partita decisiva hanno scaricato le responsabilità sul più giovane della squadra.
E’ andata decisamente meglio in Serie C, dove le tre formazioni dell’A.D. Scacchi Lilybetana, hanno centrato una tranquilla salvezza, chiudendo con un quinto, un settimo ed un nono posto. Addirittura in questa serie la formazione della Lilybetana Università ha rischiato di essere promossa in Serie B, se solo avesse vinto l’ultima partita anziché pareggiarla.
Lilybetana Università: Antonino Meo, Michele Colicchia, Giovanni Buffa, Federico Parrinello.
Ecco invece le altre squadre lilybetane:
Lilybetana Senior:(da destra) Salvatore Savalla, Antonio Montalto, Enzo Colicchia, Giuseppe Cerami. In piedi l’A.R. Domenico Buffa
Lilybetana Under 16: (da destra) Gianluca Savalla, Marco Parrinello, Marco Morana, Giampiero Sammartano.
A parziale consolazione per i ragazzi di Capo Boeo, vi è stata la consegna del Premio Carrera 2014, assegnato dal Comitato Scacchistico Siciliano all’A.D. Scacchi Lilybetana per i risultati conseguiti nella scorsa stagione agonistica.
Altra nota positiva per il movimento scacchistico lilybetano la presenza nella compagine arbitrale del CIS 2015 del nostro Arbitro Regionale Domenico Buffa, il quale si è ancora una volta distinto per il suo buon senso e per la sua autorevolezza.
Giuseppe Cerami
Solo una precisazione: è vero che “…Giovanni Gigante in tutto il torneo, sulle cinque partite disputate ha vinto solo la partita contro Dario…”; non corrisponde al vero il resto. Ho pattato le partite dei primi due turni e ho perso le due rimanenti.
Pertanto lo score è stato 1 vinta, due patte, due perse.
Il tutto per onor di “verità”…:)
Ciao a tutti,
sono Luca Tirrito e dopo aver letto l’articolo del nostro Cerami sento la necessità di esprimere quello che penso visto che quanto scritto da Giuseppe risente chiaramente della delusione per la mancata promozione ed alcune affermazioni necessitano di una replica.
Ad esempio scrivere che io ho pattato troppo precocemente con Giacomo o che Marco abbia pattato in una situazione ormai compromessa sono delle affermazioni che mi lasciano perplesso.
Se Marco Ferrante avesse pattato in una situazione ormai compromessa non si capisce perché l’avversario avrebbe dovuto accettare il perpetuo alla regina.
Quello che è successo è molto più semplice, nella posizione in cui si trovava la variante migliore era accontentarsi della patta e se l’avversario ha accettato vuol dire che la partita non era cosi compromessa…in alternativa al perpetuo alla donna avrebbe dovuto scegliere altre linee inutilmente pericolose.
Nella mia partita contro Giacomo ad un certo punto il mio avversario ha avuto la possibilità di avvalersi di una triplice ripetizione, io avrei potuto evitarla oppure accettarla. Di nuovo la scelta migliore era accettare la triplice ripetizione altrimenti c’erano buone possibilità di andare a stare peggio.
Gli scacchisti devono sempre valutare la posizione e se questa dice che bisogna accontentarsi di un pareggio c’è poco da fare, soprattutto in un campionato a squadre, dove bisogna mettere da parte i desideri personali (e quello mio era di giocare per vincere) per il bene superiore della squadra…non ho scelto di pareggiare, si è verificato, piuttosto sono stato costretto a pareggiare, è stata la possibilità di una triplice ripetizione a manifestarsi precocemente.
A conferma di quello che dico vorrei complimentarmi con Pietro Savalla per aver scelto di entrare in un finale di torre con un pedone in meno nella partita decisiva, finale che nonostante il pedone in meno era patto. E’ stata una scelta saggia, prova di maturità….sarebbe stato controproducente scegliere altre linee che avrebbero comportato solamente rischi inutili.
Bisogna sempre rispettare la posizione che si crea nella scacchiera, rifiutarsi è come andare contro natura e le conseguenze non sono mai belle.
Quindi il normale svolgimento delle partite ha comportato che il nostro destino fosse nelle mani di Dario, che per me sono delle ottime mani.
Non c’è stata alcuna premeditazione in questo, è successo e basta.
Personalmente penso che si sia verificata casualmente una situazione a noi molto favorevole e cioè che ci giocassimo la promozione nella quarta scacchiera dove i favori del pronostico erano dalla nostra parte. Purtroppo è andata male per una fatalità, una svista, cose che possono capitare a tutti.
Ma invece di sottolineare pubblicamente che l’avversario del nostro Dario ha vinto solamente una partita bisognerebbe complimentarsi con lui per avere vinto con un bravo giocatore come Dario.
Invece ciò che trovo offensivo ed ingiusto dell’articolo di Peppe è la seguente affermazione: “Indubbiamente ci si aspettava qualcosa di più, sopratutto da Ferrante e Tirrito, che proprio nella partita decisiva hanno scaricato le responsabilità sul più giovane della squadra.”
Non mi offendo sul fatto che ci si potesse aspettare qualcosa in più, io sempre mi aspetto qualcosa in più dal mio gioco…ma che io e Marco abbiamo scaricato la responsabilità sul più giovane è una cosa che non si può leggere. Una cosa è sentirmela dire in privato in un momento di sfogo dove, capendo la delusione, non ho nulla da dire. Un’altra è vederla scritta nero su bianco su una pagina internet. Quindi, a scanso di equivoci, io non scarico la responsabilità su nessuno.
Sarebbe stato bello vincere quattro a zero ma ci sono pure gli avversari, il caso ha voluto che la partita decisiva fosse quella della quarta scacchiera ed è stato un caso a noi favorevole. Purtroppo, all’interno del caso favorevole, si è verificato un episodio sfavorevole e abbiamo perso quella partita. Complimenti al nostro avversario che ha saputo approfittarne.
Ricordo a tutti che nello sport dilettantistico è molto importante lo spirito con cui si fanno le cose. Nel mio caso, per giocare col circolo di Marsala quest’anno ho rifiutato la A2 e l’anno scorso la Master.
L’ho fatto per amore di ragazzi pieni di talento come Savalla, Piazza o Calamia a cui volevo dare la possibilità di poter giocare nei contesti più stimolanti delle serie superiori.
L’ho fatto perché mi piace la vostra associazione, mi piace il clima che si respira al circolo, mi piace la passione con cui i soci adulti organizzano le attività per il circolo, mi piace il folto settore giovanile pieno di speranze ed entusiasmo.
Ma i dirigenti devono imparare ad accettare il verdetto del campo, devono saper perdere senza scaricare la responsabilità sul Tirrito o sul Ferrante di turno.
Da parte mia un ringraziamento a tutta la squadra per l’impegno profuso:
A Marco che è venuto dalla Danimarca pur di dare il suo contributo.
A Dario che nonostante la sua recente inattività ha espresso un ottimo gioco e che avrebbe meritato di chiudere imbattuto. Non preoccuparti per la svista, sono cose che succedono a tutti.
A Pietro che ha giocato molto bene e che avrebbe meritato di passare già CM se non avesse perso in maniera rocambolesca la prima partita, dove aveva espresso un gioco convincente.
A me stesso per l’impegno che metto in ciascuna singola mossa di ciascuna singola partita in cui sono protagonista.
Per concludere ho il piacere di congratularmi con gli amici di Erice che hanno chiaramente meritato la promozione vincendo tutte le partite. L’augurio è che possano ripetersi anche in A2.
Chiedo scusa a Giovani Gigante per l’imprecisione e provvederemo quanto prima a correggere l’articolo.
Per quel che concerne quanto affermato da Luca Tirrito mi assumo la responsabilità di quanto scritto. Faccio solo alcune precisazioni: Marco Ferrante ha fatto un perpetuo alla Donna perché altrimenti si sarebbe venuto a trovare in una posizione critica (aveva un cavallo in presa e probabilmente il suo attacco non sarebbe andato a buon fine); relativamente al fatto che ci si aspettava qualcosa di più da Ferrante e Tirrito questo lo sottoscrivo, senza ovviamente gettare la croce a dosso a entrambi, che in ogni caso sono due splendide persone oltre che due ottimi scacchisti che hanno consentito e consentono tuttora ai nostri ragazzi di fare grandi progressi sul piano del gioco; sul fatto di avere scaricato addosso a Dario Piazza la responsabilità nel match decisivo di fatto è successo così, anche se capisco che non è stato fatto né in modo premeditato né volontario.
Infine volevo fare i miei complimenti agli Amici della Scacchiera di Erice per la promozione in A2: BRAVI!
Cari amici, vi ringrazio dei complimenti e vi auguro di tutto cuore di continuare nei vostri successi perché lo meritate ampiamente per impegno, passione e capacità. Sono sicuro che il prossimo anno andrete in A! Un abbraccio a tutti!
Penso che Peppe Cerami, vera anima della nostra associazione, abbia il diritto di esprimere pubblicamente il proprio pensiero anche se non “politicamente corretto”. Avrebbe fatto male se avesse sottomesso il proprio parere all’ipocrisia. Colgo l’occasione per ricordare che Caruana nell’Olimpiade degli scacchi (Tromso 2014) ha pattato e perso partite con giocatori da 2500 punti Elo. Al torneo successivo, Senquiefild Cup 2014, ha battuto tutti i 5 giocatori più forti al mondo senza perdere 1 sola partita. Ciò dimostra che negli scacchi, come in tutti gli altri sport, la motivazione con cui si affronta una partita sia una componente importante nella determinazione del risultato finale.
Carlo Pipitone